- Corriere di Caserta -
Shaq va all'attacco O'Neal non risparmia colpi bassi a Bryant e LeBron in "Shaq Uncut: My Story", la sua autobiografia NEW YORK

Ma Kobe che fa? Rilascia un'intervista in cui dice che sono grasso, fuori forma, e che stavo sfruttando rinfortunio all'alluce per avere più tempo libero e per convincere la dirigenza ad allungarmi il contratto. Aveva rotto la tregua, così alla successiva riunione di squadra dico a tutti che l'avrei ucciso. Lui si alza e mi guarda dritto negli occhi e mi dice: "Hai sempre detto di essere il mio fratello maggiore, ma quando è successa questa cosa in Colorado (le accuse di stupro, n.d.r.) non mi hai nemmeno chiamato. Pensavo che mi avreste supportato, almeno pubblicamente. Dovreste essere miei amici ". E così all'improvviso scopriamo che gli importava qualcosa di noi quando immaginavamo che non gliene fregasse nulla. A questo punto interviene Brian Shaw: "Kobe, perché dici così? Shaq ti ha invitato a un sacco di feste a cui non ti sei mai presentato, ti ha invitato al suo matrimonio e tu non c'eri. Poi tu ti sei sposato e non hai invitato nessuno. E ora che sei nei guai ti aspetti che prendiamo le tue difese? ". Shaq parla anche del giovane Kobe. "Era giovane e immaturo, ma tutto quello che sta facendo ora me lo aveva già detto. Ricordo quando in autobus mi diceva che voleva essere il miglior realizzatore dei Lakers, vincere 5-6 anelli ed essere il migliore di sempre. Io lo liquido con un sì, certo, ma lui mi guarda negli occhi e mi dice che vuole essere il Will Smith dell'Nba. Ricordo che in quella mia prima stagione (1996-97, n.d.r.) avevamo in squadra due matricole e li trattavamo piuttosto male: è un rito di passaggio in tutte le squadre Nba, ma noi forse siamo andati un po' oltre. Derek Fisher, l'altra matricola, ha subito senza lamentarsi. Kobe invece è andato dritto daJerry West". Altro estratto dell'autobiografia, altra realtà. Cleveland, 2009-10, Shaq mossa della dirigenza dei Cavs per convincere LeBron James a non andarsene da free agent l'estate successiva. "LeBron era una star grandissima - racconta Shaq -, come lo ero io nel 2000 con i Lakers quando dominavo l'Nba. Mike Brown, il nostro coach, era una brava persona, ma stava sempre suilla corda perché nessuno poteva dire niente a LeBron. Volevano tutti che restasse, quindi gli permettevano di fare tutto. Ricordo una sessione video in cui il coach stava analizzando gli errori in difesa. In uno spezzone LeBron non ritorna dopo aver sbagliato un tiro, ma il coach non dice una parola e passa alla clip successiva, in cui Mo Williams commette lo stesso errore. E il coach lo riprende. Deìonte West allora si alza e protesta, e il coach praticamente gli dà ragione. Non so se Kobe ascolterà Mike Brown (nuovo tecnico dei Lakers, n.d.r.), ma di sicuro LeBron non l'ha mai fatto ".
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