di Sandro Santoro
Uomo del Sud che conquista il Nord ... per poi farci ritorno e continuare a vincere
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Santi Puglisi |
Una lunga carriera quella di Santi Puglisi, un uomo del Sud che
conquista il Nord per poi ritornare alle origini. Brindisi per lui ha
rappresentato una scommessa, non facile, che vince e convince a pieni voti ma
con l’autorevolezza di chi non si scompone davanti a nulla. Testimonianza di come
si vive in piazze roventi come Pesaro, Bologna e Brindisi per ricordare solo le
ultime tre ma attraversando il mare della pallacanestro italiana proprio toccando
città come Roma, Trieste, Reggio Calabria e contribuendo alle soddisfazioni
della nazionale italiana di Gamba nel 1983.
Una carriera divisa tra la panchina e la scrivania a dimostrazione che la
competenza e la passione non hanno una collocazione definita ma che si può
contribuire al bene della pallacanestro in mille modi ed altrettante
latitudini. In tutti questi anni ha rappresentato, e continuerà a farlo,
l’espressione vivente delle DOA e di tutte le sfaccettature regolamentari
complesse della nostra pallacanestro, il punto di riferimento di tanti giovani
dirigenti come me che hanno attinto da lui esperienza e modi di interpretare
questo stupendo mondo della nostra pallacanestro. Sempre pronto a rispondere al
telefono, sempre disponibile ad offrire il suo contributo facendo leva sulla
saggezza costruita in tutti gli anni di gloriosa carriera e su quell’occhio
esperto e sornione che lo ha reso uno tra i personaggi più simpatici del
basket. Rigido e deciso, rigoroso nell’applicare le regole plasmandole agli
obiettivi da raggiungere.
La commozione di ieri nell’annunciare la fine della sua carriera ci svela
un’altra parte di Santi Puglisi, a conferma che lo sport della vita è una
lezione e che chissà quanto vale la commozione condivisa rispetto a quella
soffocata e dettata dalla formalità. Le lacrime come espressione del suo essere
sincero ed emozionato che racchiude il suo personaggio in un solo aggettivo:
VERO.
Questa pallacanestro, in questo periodo di grandi difficoltà, ha ancora
bisogno di Santi Puglisi per cui il telefono continuerà a squillare e lui
continuerà a rispondere perché al cuore non si comanda.
A nome mio, e dei tantissimi che la pensano come me,
un arrivederci alla prossima telefonata perché per dire “grazie” c’è ancora
tempo, tanto tempo.
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