di Sandro Santoro
Ha dichiarato: “Io sono rispettoso delle sentenze e le
sentenze vanno rispettate sopratutto quando si è uomini delle Istituzioni”
A volte tutto può
sintetizzarsi in modo diretto e prorompente come in questa dichiarazione di Giuseppe Scopelliti: “Le mafie le combatteremo a viso scoperto, e quando servirà indicheremo
i nomi e cognomi di coloro che hanno messo in ginocchio questa terra e pensano
di continuare a condizionarla. Siamo qui tutti insieme per assumere una
decisione, perché siamo convinti di ciò
che abbiamo fatto in questi anni. Noi abbiamo a cuore le sorti della nostra
terra. Non si illudano che ci hanno sconfitto coloro che si annidano nei
palazzi del potere. È solo una partita che abbiamo perso”.
Oggi, come in tutte
le cose di questo mondo dove ognuno si costruisce la propria opinione rispetto
a ciò che accade, è una giornata importante. Lo è perché la Calabria viene
scossa dalla notizia della condanna a Giuseppe Scopelliti, una notizia che
divide e dividerà le opinioni di tutti, una notizia che creerà fazioni di
opinione all'interno delle quali ognuno porterà riflessioni derivanti da
accadimenti, rumors ed atti processuali legati a fatti o congetture che possono
essere frutto di opinioni personali, simpatie o antipatie verso l'uomo politico
Scopelliti.
Sarà un alternarsi
di commenti che non deve consentire a nessuno, anche a chi si è sentito colpito
da ingiustizie rispetto a scelte che l'amministratore pubblico deve fare
consapevole di dover penalizzare per forza qualcuno, di trascendere nello
sciacallaggio più becero che non risolve i problemi della Calabria, anzi li
aggrava. Oggi, al di là della appartenenza politica, è un giorno triste perché
si apre una ferita ulteriore in un territorio che ama dare la colpa a qualcuno
e a tutti i costi, proprio come se i mali di questa terra siano riconducibili
ad una sola persona o, forse, da attribuire a tutti noi che spesso ci siamo
accontentati di avere una Calabria priva di amor proprio e di autostima rispetto
a quelle potenzialità che hanno sfiorato pochi punti percentuali rispetto agli
obiettivi legittimi di una terra che potrebbe avere l'attenzione del mondo per
le sue bellezze.
Giuseppe
Scopelliti, da Sindaco e da Governatore, ha provato a dare la propria impronta
rispetto ad un progetto di rilancio del territorio che ha trovato gli ostacoli
classici di chi viene identificato come "nemico" anziché
"avversario politico". Tutto questo lo ha fatto evidenziando pregi e
difetti ma connessi ad una idea di modello politico che doveva prevedere
sviluppo perché era proprio attraverso quest'ultimo che si potevano combattere
i fenomeni deviati di questa terra e da cui sapeva sarebbero arrivati gli
attacchi più frontali. Facendo bene o sbagliando, questa riflessione la lascio
a chi riuscirà ad essere più obiettivo di me visto l'affetto personale che mi
lega a Peppe, ha provato ad invertire una rotta le cui traiettorie e percorsi
sono spesso intercettati da chi vuole una Calabria dimessa perché facilmente
gestibile e controllabile.
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Sandro Santoro |
Credo che ci voglia
rispetto anche nei giudizi, evitando i pareri sommari, ma partendo da un gesto
che pochi fanno in politica: ACCETTARE
LE SENTENZE SPERANDO CHE IL TEMPO POSSA CONSEGNARE A LUI E A TUTTI I CITTADINI
CALABRESI LA VERITÀ' ASSOLUTA COME DIRITTO SACRO ED IMPRESCINDIBILE! Pronto
a dimettersi e disponibile a difendersi senza ma e senza se, perché la Calabria
ha bisogno di un governo legittimato e forte rispetto alle tante cose che ci
sono da fare, semmai si troverà l'unità verso i temi importanti della Regione.
Tutto questo ha un valore, tutto questo non può che essere apprezzato al di là
delle miopi faziosità che rappresentano il grande limite della politica
strumentale e per nulla costruttiva. Concedere il beneficio del dubbio che le
responsabilità possono generare errori, soprattutto di valutazione delle
persone, e che le cose peggiori arrivano anche quando sono fatte con le
migliori intenzioni.
Giudicare
sommariamente è facile e può indurre in errore, attendere l'intero corso della giustizia,
prima di esprimere giudizi definitivi, sarebbe un elemento di crescita da cui
la Calabria e i calabresi non possono prescindere. Tutto questo senza
aggrapparsi ai colori politici, alle simpatie, alle antipatie o invidie ma solo
ispirati da quel buon senso che vuole una Calabria migliore di quella che è ed
a prescindere da chi la governi. Lasciamo che la Giustizia lavori ed arrivi
fino in fondo nel rispetto delle Istituzioni e delle rispettive posizioni, di
chiunque ne sia coinvolto e con quella grande capacità di credere nel rispetto
della persona Giuseppe Scopelliti, al di fuori del suo ruolo ricoperto fino ad
oggi.
Rinunciare al
proprio diritto di presunzione d'innocenza rappresenta oggi il punto di
partenza sul quale costruire la Calabria del futuro. Questo, proprio questo
merita rispetto ed è per questo che IO SONO VICINO A GIUSEPPE SCOPELLITI, MIOAMICO PRIMA DI TUTTO.
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