Cosa accadrà? Ancora 48 ore …
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Dino Pizzuti |
Una situazione
difficile la nostra, una prova davvero impegnativa che non può essere né
descritta, né analizzata con leggerezza. A volte si prova ad avere una visione completa
delle cose guardandole da diverse angolazioni proprio per avere un quadro
chiaro ed una concezione corretta delle cose, ma quant’è difficile?
Siamo partiti a
maggio scorso con grande entusiasmo, tutti animati da grandi propositi e
altrettante speranze, parlando di un progetto sportivo da sanare e rilanciare,
mettendo da parte incomprensioni e dubbi che in ogni momento rischiavano di
minare o compromettere l’esito di un qualcosa che volevano tutti: VEDERE UNA SUTOR FELICE E SPENSIERATA.
Protagonista di un mondo sportivo che ha reso Montegranaro un posto completo
dove poter essere ancora liberi di sognare.
Parlavamo di
difficoltà, parlavamo di passione. Due cose che spesso si scontrano con la
realtà di questa vita complessa dove tutti hanno torti e ragioni, se pur più o
meno importanti. Nessuno è in possesso della scienza perfetta o della ricetta
definitiva però partire può far "capire" ed il tempo può dare ragione, o meno, consegnando
il verdetto di una cosa sulla quale tutti, e dico tutti, erano consapevoli di
doverci provare.
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Carlo Recalcati |
Nella conferenza
stampa di ieri Carlo Recalcati ha voluto precisare che per chi lavora alle
dipendenze non è facile fare distinzioni tra le varie componenti della
proprietà. La proprietà è una sola per chi lavora, chi è proprietario sa
benissimo di rispondere a quelle che sono le normali regole di convivenza e di
confronto da cui derivano fatti e responsabilità. Se le cose non hanno
funzionato, o non funzionano, non è mai colpa di uno solo ma ognuno lo è per la
propria parte ed attraverso questo contribuisce alla soluzione di un problema o
al raggiungimento di un obiettivo.
Tutti possono avere
ragione e tutti possono avere torto, è solo una questione di percentuali a cui
aggiungere cause e conseguenze, due cose divise da una linea così invisibile che
spesso rischia di confonderle tra di loro. E’ proprio la capacità di creare
questa distinzione che può restituire spazio alla ragione, alle responsabilità ed
alla capacità di fare un passo indietro che io considero come un atto di forza
più che di debolezza.
Numerosi gli
incontri e le riunioni ma se un problema causa molte riunioni, alla lunga le
riunioni diventeranno più importanti del problema. E quindi cosa succederà?
Questo non lo so ma qualcosa, credetemi, succederà proprio perché accade spesso,
proprio perché la vita prevede che accada qualcosa. Sta a noi farla accadere
per come vogliamo o quanto più vicino possibile ma se non succederà bisognerà
avere la certezza di aver lottato fino in fondo, Dino Pizzuti questo lo ha
fatto e non ha nulla per cui nutrire rimpianti.
Recalcati ha avuto
ed ha l’onere di dover far funzionare le cose anche nelle difficoltà. Cosa non
facile per la quale sei costretto ad inventarti qualcosa che stimoli l’impegno
e crei il presupposto per poter guardare oltre l’ostacolo. Unirsi per qualcosa
spesso non porta risultati o non ne può generare, unirsi contro qualcuno o le
sue parole spesso può ottenere risultati che danno agli stessi problemi quell’angolazione
definitiva che restituisce il piacere dello stare assieme per costruire qualcosa o per valorizzarla.
Recalcati e Pizzuti,
due protagonisti che pur con ruoli e responsabilità diversi hanno
rappresentato due dei punti di riferimento per poter pensare di
riuscire in un’impresa. Ciò che oggi accade, invece, potrebbe essere una strategia
intesa come la via del paradosso
dove chi è abile si mostra maldestro, chi è utile
si mostra inutile, chi è affabile si mostra scostante e chi è scostante si
mostra affabile. Purché questo ti faccia raggiungere l’obiettivo e scoprire che
si è lottato tutti per la stessa cosa, pur con modi diversi.
Cosa accadrà?
Ancora 48 ore …
Sandro Santoro
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