Di Raffaele Vitali
Fonte: www.laprovinciadifermo.com
Il direttore generale fa il punto sulla situazione presente e
futura: “La Sutor è quella di Brindisi che contro Pistoia e Cremona ha
dovuto fare i conti con la stanchezza fisica e mentale di chi ha
affrontato e sta affrontando un momento difficile. Questi ragazzi hanno
qualcosa in più dell’essere solo seri, loro hanno fatto molto di più".
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Sandro Santoro - GM Sutor |
MONTEGRANARO - Sandro
Santoro, direttore generale della Sutor, soddisfatto del confronto con la
squadra?
“Quando si apre
un confronto e questo genera incontri ripetuti che, in alcuni casi, sono finiti
a tarda notte vuol dire che si vuole trovare una soluzione ai problemi. Tutto
ciò accade perché si tiene ancora molto alla Sutor e si è fatto di tutto per
individuare una strada da percorrere tutti assieme, ognuno per la propria
parte. La soluzione trovata dà grande soddisfazione proprio perché frutto di
grandi sacrifici provenienti da tutte le direzioni”.
Cosa prevede il vostro piano?
“Prevede alcuni
step essenziali: affrontare l’emergenza attraverso due pagamenti che avverranno
uno l’inizio della prossima settimana e l’altro i primi giorni di febbraio per
completare le retribuzioni fino a dicembre. Nel frattempo la proprietà sta già
lavorando a un piano strategico, concordato con il Consorzio, per affrontare le
criticità attuali e pianificare un intervento risolutivo da agganciare al
progetto di Giovanni Pollastrelli che resta la strada maestra verso la
stabilizzazione del Club”.
Giocatori
seri quelli in squadra, non crede?
“In ogni
professione o lavoro esistono, o meno, qualità che dipendono dall’essere prima
di tutto persone per bene. La differenza tra un professionista normale ed uno
con qualità e sensibilità superiori è dato dalla capacità di porsi i problemi
senza staccarli dal contesto e dal momento in cui si affrontano. Questi ragazzi
hanno qualcosa in più dell’essere solo seri, loro hanno fatto molto di più.E
Recalcati in questo è stato ancora una volta determinate”.
Gruppo
compatto nella scelta? Non ci saranno screzi?
“Le dinamiche
all’interno di uno spogliatoio sono complesse ma vale molto di più quello che
ne esce fuori. Il fatto che continuino a lavorare credo risponda esaustivamente
alla domanda”.
Cosa
significa 'tamponare emergenza' e valutare futuro, è una questione di risorse?
“Significa guadagnare
20 giorni di tempo per avviare un progetto risolutivo che, in questo mondo, è
sempre legato alle risorse. Però, il recupero delle risorse ha bisogno di
chiarezza e di un sistema pallacanestro che ha bisogno di essere rivalutato ed
attualizzato rispetto alle problematiche generali del nostro movimento perché i
problemi della Sutor possono, o potrebbero, essere i problemi di tanti altri”.
Teme di
perdere i suoi uomini o possiamo dire ai procuratori “girate al largo” da
Montegranaro?
“Non ho questo
timore e non dico ai procuratori “girate al largo”, non ve n’è alcun bisogno. I
procuratori devono far parte delle decisioni attuali e delle scelte future
perché c’è bisogno tutti. Confronto, anche duro e deciso, ma con il rispetto
che non deve mai mancare legato al dire le cose come stanno”.
Quanto è
faticoso per lei questo momento, anche da ex giocatore?
“Ancora non ho
avuto il tempo di pensarci”.
Se la
società paga, sono finiti gli alibi per la squadra da un punto di vista
tecnico?
“Se hai certezza
sul futuro affronti meglio il presente. Non è una questione di alibi ma di
tranquillità che non è come premere l’interruttore ed accendere la luce. Se poi
dobbiamo entrare nel tecnico, dico che i problemi che abbiamo devono
contemplare il fatto che abbiamo perso un giocatore importante e che, al
momento, non possiamo sostituirlo. Non significa che ci dobbiamo accontentare
di quello che facciamo ma se ne deve tener conto”.
La Sutor
è quella di Brindisi o quella vista con Pistoia e Cremona, ovvero da ultimi
posti?
“La Sutor è
quella di Brindisi che contro Pistoia e Cremona ha dovuto fare i conti con la
stanchezza fisica e mentale di chi ha affrontato e sta affrontando un momento
difficile. A Brindisi a reagito con orgoglio all’assenza forzata di Collins ma
quella reazione aveva bisogno, in una situazione normale, di una risposta che
il Club ha dato in parte ma che non poteva essere sufficiente. Attacchiamo
meglio di quanto non facciamo in difesa ma una cosa è certa, lottiamo”.
Speranze
per sponsor?
“La speranza è
buona come prima colazione ma è una pessima cena e se vogliamo che speranza non
significhi dire soltanto disperazione rimandata ci vuole ben altro. Si parla
tanto di territorio ma accade che un derby di DNB si giochi in concomitanza con
la partita della Sutor a poco più di 10 km di distanza, qualcosa vorrà dire.
Noi dobbiamo assumerci delle colpe sulle quali la nostra situazione economica
incide ma non deve costituire un alibi”.
Si
riconosce quindi delle responsabilità?
“Michael Jordan,
il più forte giocatore della storia della pallacanestro fino ad oggi, ha detto:
“Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette
volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più
di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei
compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho
fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”.
Quindi?
“Se anche noi
abbiamo fallito molte volte, questo non esclude che anche noi possiamo vincere.
Michael Jordan, pur essendo stato l’unico giocatore che da solo poteva decidere
l’esito di una partita, ha vinto tutto perché attorno a se aveva una squadra.
Se attorno alla Sutor non si creerà questo presupposto avremmo perso tutti una
grande opportunità e nessuno creda alla favola che tanto poi si rinasce perché
ci sono tante realtà che hanno dovuto attendere decenni ed altrettante che,
dopo tanti anni, ancora aspettano”.
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