Fonte:
www.sutorbasket.it
La Sutor ha adempiuto parzialmente agli adempimenti Comtec del 16 aprile ed esercita la facoltà prevista dalle norme federali di usufruire di una proroga di 5 giorni. Le dichiarazioni del DG Sandro Santoro

Sandro Santoro
La tristezza di questo
giorno non ci impedirà di continuare a lottare e sperare in una soluzione.
Abbiamo un altro po’ di tempo, pochissimo a dire il vero, ma cercheremo di
utilizzarlo nel migliore dei modi per stimolare e sensibilizzare chiunque sia
nelle condizioni di aiutarci. I problemi sono tantissimi ed ogni giorno che
passa sembrano moltiplicarsi ed ingigantirsi a tal punto da scoraggiare anche
il più tenace dei combattenti. Anzi, se siamo arrivati fin qui è perché abbiamo
pensato poco ai problemi e molto di più alle soluzioni, questo mi sembra già un
miracolo, ma siamo alla resa dei conti.

In questa
stagione siamo partiti con grandi propositi di rilancio ma la situazione
attuale, è bene esser chiari, vive nella difficoltà e nell’indifferenza a
prescindere dalle posizioni di ogni componente della proprietà che ha ragioni
di opportunità che impediscono un intervento a sostegno della Sutor. La realtà
è davvero complicata proprio perché affidata alle difficoltà del momento che
non hanno nulla a che vedere con le disponibilità e le potenzialità di questa
terra. Da una parte la Triade che tanto ha fatto, ed ha continuato a fare, nel
corso della sua storia sportiva per la pallacanestro e per la Sutor, dall’altra
un gruppo di imprenditori appassionati che ha fatto altrettanto. Nelle
difficoltà, però, si può essere esposti all’errore e gli stessi errori possono
creare delusioni. Tutti hanno le proprie ragioni e tutti le difendono con il
massimo della determinazione ma in mezzo a tutto questo c’è la Sutor, ci siamo
noi. Ho un rapporto importante con la Triade e con molti dei componenti
dell'Associazione "Insieme per la Sutor". A tutti loro mi lega stima,
affetto e so che tutti hanno fatto tanto ma, per i motivi più variegati,
purtroppo non è bastato anche per la crisi incalzante che ha condizionato il
nostro percorso. Con questo approccio significherebbe guardare al problema ma con
uno sguardo alla soluzione.
Si è cercato
di trovare una strada alternativa, intesa anche come soluzione temporanea, per
finire la stagione nella maniera più decorosa possibile ottenendo però il solo
risultato che non è andato oltre l’ultimo intervento dello scorso febbraio da
parte di Insieme per la Sutor e dell'ulteriore intervento della Triade. Allora
si è pensato di orientare la nostra attenzione all’esterno facendo leva su un
progetto, amolasutor.com, che solo nel proprio nome potesse identificare ed
unire tutte le sensibilità che hanno a cuore la Sutor ma anche questo ha
manifestato ciò che non mi sarei aspettato, il disinteresse. Un sentimento che
sta a confermare, ma vorrei essere smentito, che ci sia il desiderio di
scoprire cosa può significare una vita a Montegranaro senza la Sutor. Una
curiosità che sta diventando sempre di più una possibilità proprio perché più
di qualcuno pensa e dice “ma tanto in qualche modo faranno come hanno sempre
fatto”. Cosa pericolosa perché sembra proprio di no.
Cosa ci
rimane da fare allora? Abbiamo la possibilità di evitarlo se tutti diventano
protagonisti assieme a noi, come se si annullassero le distanze e tutti
indossassero la maglia gialloblu assieme a chi entra in campo ed ha dimostrato
cosa significa amare davvero una squadra. Abbiamo cinque giorni per dire “ci
abbiamo provato” perché, attraverso amolasutor.com e qualsiasi altra tipologia
d’intervento, ci sono varie opportunità per poter contribuire sia da privati,
sia come aziende. Ogni risorsa sarà indirizzata alla squadra e agli adempimenti
Comtec da completare, questa è la mia personale garanzia per aprire una porta
sul futuro qualunque esso sia.
Lo fate per
questi ragazzi, per lo staff tecnico, per tutti i nostri collaboratori e per
tutti coloro che non possono permetterselo e vorrebbero farlo. Insomma fatelo
per la Sutor. La Sutor è di chi la ama e non c’è spazio all’indifferenza, non
c’è tempo per chi dice “ora vedo”. Chi può metta da parte tutto il resto, chi
non può va compreso, chi non vuole è perché della Sutor non gli è mai
interessato nulla o poco. Oggi è il momento di non ascoltare il solito vocio
delle chiacchiere e dei consigli non richiesti. Bisogna ascoltare la voce della
coscienza, quello è l’unico sentiero che non sbagli a perseguire proprio perché
è l’unica cosa con cui, prima o poi, ognuno di noi dovrà confrontarsi. Quindi
non ci raccontiamo più le favole altrimenti la prossima sarà quella sulla
Sutor.
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