Fonte: www.sutorbasket.it
di Sandro Santoro
L'appello del Capitano Daniele Cinciarini crea
un'atmosfera magica in casa Sutor tra corsi e ricorsi storici
Santoro e Cinciarini, Capitani con la maglia numero 5 |
A volte si pensa ai corsi e ricorsi storici senza mai soffermarsi a
riflettere quanti anni siano trascorsi tra una ed una parte di storia dove puoi
scoprire di ritrovare tante analogie che inducono a pensare che la visione
fatalista della vita porta le persone ad incontrarsi ed unirsi per lottare e
difendere qualcuno o qualcosa. Il Sandro
Santoro capitano della Viola Reggio Calabria e Daniele Cinciarini capitano della Sutor Montegranaro, dal “qui
non si muore mai” dell’uno al “noi ci crediamo e non molliamo” dell’altro,
passaggi a distanza di 17 anni che custodiscono la stessa passione e lo spirito
con cui ci si lega ad una realtà sportiva qualunque essa sia ed in qualunque
luogo le cose decidano di accadere.
Due storie sportive dove il proprio lavoro crea una simbiosi con la
storia di una terra e dove la mancanza di soluzioni ispira il coraggio di
osare, di lottare a prescindere dall’interesse personale in favore di una fede
che ti consente di toglierti la maglia e di scoprire che la stessa resta
scolpita sulla pelle. Sempre li ad accompagnarti e tenerti compagnia. Quindi,
due Capitani che a distanza di tanti anni scoprono di indossare lo stesso
numero di maglia, il numero 5, che
non sembra essere un fatto casuale ma qualcosa che unisce sentimenti, sensibilità
e che conferma piacevolmente che i capitani coraggiosi, forse, amano portare lo
stesso numero di maglia.
In quel numero coincidono e convergono ricordi e valori che si
rimescolano per dar vita ad un particolare modo di svolgere il proprio lavoro
senza mai dimenticarsi del ruolo importante che deve avere un uomo di sport nel
dare l’esempio a chi lo osserva e deve decidere se fare o non fare, partecipare
ed in quale modo sia possibile farlo.
Il numero 5 come un segnale del destino, come una magia che ci ha ispirati
a sceglierlo forse perché un giorno ci saremmo incontrati per condividerne le
stesse emozioni. L’aver fatto la scelta di giocare per una società che avrebbe
potuto avere delle difficoltà è una testimonianza del legame e del coraggio di
scommettere pur avendo facoltà di scegliere qualcosa di più tranquillo.
L’appello di Daniele Cinciarini di oggi non è solo una conferma ma
rappresenta la certezza di voler arrivare fino in fondo coinvolgendo fino all’ultimo
pezzo di una terra che deve andare a stimolare tutte le riserve di energia per
unirsi in un unico grido ed un unico amore: FORZA SUTOR!
Ecco le parole del Capitano Daniele Cinciarini:
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Daniele Cinciarini |
“A nome mio e di tutta la squadra voglio rivolgere un appello a
chiunque può e vuole darci un aiuto per contribuire a chiudere una stagione
difficile e complicata. Noi, come vedete, ce la stiamo mettendo tutta ma
confrontarsi con i problemi quotidiani non agevola il lavoro di nessuno. Stiamo
vivendo nel paradosso e nel totale abbandono a dimostrazione che non ci sono
più valori rispetto agli impegni assunti e verso il lavoro di chi ha scelto di restare
a Montegranaro più per fede e per amore della Sutor che per altro. Non abbiamo
alcuna notizia, se non attraverso le possibili spiegazioni di Sandro Santoro, e
nessun segnale di attenzione rispetto al nostro diritto sacrosanto di sapere
come si voglia andare avanti e come si intendono rispettare gli impegni.
Proprio per
questo abbiamo maturato la consapevolezza che l’attenzione verso i nostri
problemi e la futura esistenza della Sutor possiamo anche crearle e stimolarle
noi attraverso iniziative che magari non ci competono ma che, in questa
situazione, diventano un diritto nel proporle a chi di dovere. Per questi
motivi proponiamo al Presidente Basso, in attesa di trovare soluzioni
definitive alle problematiche societarie, di destinare il totale ricavato degli
ultimi due incassi casalinghi contro Cantù ed Avellino a chi lavora mettendoci
il cuore. Sarebbe un
gesto di attenzione che ci saremmo aspettati da tempo, assieme a tanti altri
piccoli segnali che avrebbero confermato la vicinanza di una proprietà che ha
rinunciato a credere nella Sutor come abbiamo fatto e facciamo noi tutti i
giorni.
Ai tifosi
invece rivolgo l’invito a gremire il Palasavelli in tutti i posti disponibili
perché avrebbe lo scopo di sostenere la squadra in due partite difficili come
Cantù ed Avellino ed ottenere due incassi importanti da distribuire a chi ha
bisogno di un segnale di attenzione per ritrovare energie e lottare fino alla
fine. Non saranno grandi numeri rispetto a quanto dobbiamo
ancora ricevere ma il valore che ne scaturirebbe sarebbe quello che da tempo
aspettiamo e che non è mai arrivato. Sono
convinto che il Presidente non si tirerà indietro come sono convinto che tutta
la nostra gente ci sarà vicino in tutte le forme possibili ma soprattutto il 27
aprile e il 4 maggio dove possiamo dimostrare che ancora oggi la Sutor c’è e ce
la può fare”.
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