22 aprile 2014

I Capitani coraggiosi portano la maglia numero 5

L'appello di Daniele Cinciarini
Fonte: www.sutorbasket.it
di Sandro Santoro

L'appello del Capitano Daniele Cinciarini crea un'atmosfera magica in casa Sutor tra corsi e ricorsi storici

Santoro e Cinciarini, Capitani con la maglia numero 5
A volte si pensa ai corsi e ricorsi storici senza mai soffermarsi a riflettere quanti anni siano trascorsi tra una ed una parte di storia dove puoi scoprire di ritrovare tante analogie che inducono a pensare che la visione fatalista della vita porta le persone ad incontrarsi ed unirsi per lottare e difendere qualcuno o qualcosa. Il Sandro Santoro capitano della Viola Reggio Calabria e Daniele Cinciarini capitano della Sutor Montegranaro, dal qui non si muore mai dell’uno al noi ci crediamo e non molliamo dell’altro, passaggi a distanza di 17 anni che custodiscono la stessa passione e lo spirito con cui ci si lega ad una realtà sportiva qualunque essa sia ed in qualunque luogo le cose decidano di accadere.

Due storie sportive dove il proprio lavoro crea una simbiosi con la storia di una terra e dove la mancanza di soluzioni ispira il coraggio di osare, di lottare a prescindere dall’interesse personale in favore di una fede che ti consente di toglierti la maglia e di scoprire che la stessa resta scolpita sulla pelle. Sempre li ad accompagnarti e tenerti compagnia. Quindi, due Capitani che a distanza di tanti anni scoprono di indossare lo stesso numero di maglia, il numero 5, che non sembra essere un fatto casuale ma qualcosa che unisce sentimenti, sensibilità e che conferma piacevolmente che i capitani coraggiosi, forse, amano portare lo stesso numero di maglia.

In quel numero coincidono e convergono ricordi e valori che si rimescolano per dar vita ad un particolare modo di svolgere il proprio lavoro senza mai dimenticarsi del ruolo importante che deve avere un uomo di sport nel dare l’esempio a chi lo osserva e deve decidere se fare o non fare, partecipare ed in quale modo sia possibile farlo.

Il numero 5 come un segnale del destino, come una magia che ci ha ispirati a sceglierlo forse perché un giorno ci saremmo incontrati per condividerne le stesse emozioni. L’aver fatto la scelta di giocare per una società che avrebbe potuto avere delle difficoltà è una testimonianza del legame e del coraggio di scommettere pur avendo facoltà di scegliere qualcosa di più tranquillo.

L’appello di Daniele Cinciarini di oggi non è solo una conferma ma rappresenta la certezza di voler arrivare fino in fondo coinvolgendo fino all’ultimo pezzo di una terra che deve andare a stimolare tutte le riserve di energia per unirsi in un unico grido ed un unico amore: FORZA SUTOR!

Ecco le parole del Capitano Daniele Cinciarini:


Daniele Cinciarini
A nome mio e di tutta la squadra voglio rivolgere un appello a chiunque può e vuole darci un aiuto per contribuire a chiudere una stagione difficile e complicata. Noi, come vedete, ce la stiamo mettendo tutta ma confrontarsi con i problemi quotidiani non agevola il lavoro di nessuno. Stiamo vivendo nel paradosso e nel totale abbandono a dimostrazione che non ci sono più valori rispetto agli impegni assunti e verso il lavoro di chi ha scelto di restare a Montegranaro più per fede e per amore della Sutor che per altro. Non abbiamo alcuna notizia, se non attraverso le possibili spiegazioni di Sandro Santoro, e nessun segnale di attenzione rispetto al nostro diritto sacrosanto di sapere come si voglia andare avanti e come si intendono rispettare gli impegni.


Proprio per questo abbiamo maturato la consapevolezza che l’attenzione verso i nostri problemi e la futura esistenza della Sutor possiamo anche crearle e stimolarle noi attraverso iniziative che magari non ci competono ma che, in questa situazione, diventano un diritto nel proporle a chi di dovere. Per questi motivi proponiamo al Presidente Basso, in attesa di trovare soluzioni definitive alle problematiche societarie, di destinare il totale ricavato degli ultimi due incassi casalinghi contro Cantù ed Avellino a chi lavora mettendoci il cuore. Sarebbe un gesto di attenzione che ci saremmo aspettati da tempo, assieme a tanti altri piccoli segnali che avrebbero confermato la vicinanza di una proprietà che ha rinunciato a credere nella Sutor come abbiamo fatto e facciamo noi tutti i giorni.


Ai tifosi invece rivolgo l’invito a gremire il Palasavelli in tutti i posti disponibili perché avrebbe lo scopo di sostenere la squadra in due partite difficili come Cantù ed Avellino ed ottenere due incassi importanti da distribuire a chi ha bisogno di un segnale di attenzione per ritrovare energie e lottare fino alla fine. Non saranno grandi numeri rispetto a quanto dobbiamo ancora ricevere ma il valore che ne scaturirebbe sarebbe quello che da tempo aspettiamo e che non è mai arrivato. Sono convinto che il Presidente non si tirerà indietro come sono convinto che tutta la nostra gente ci sarà vicino in tutte le forme possibili ma soprattutto il 27 aprile e il 4 maggio dove possiamo dimostrare che ancora oggi la Sutor c’è e ce la può fare”.


Chissà perché ma io avrei detto le stesse cose … sarà perché condividiamo le stesse passioni? O forse perché sarà la magia del numero 5 che un giorno ci ha rapiti e continua ad ispirarci.

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