8 maggio 2012

Santoro: Barcellona, nei playoff serve continuità

di Max Passalacqua
La Gazzetta del Sud

Il General Manager giallorosso analizza la stagione che ha chiuso sabato la sua prima fase

«Curry al posto di Hicks non è una scelta irreversibile, Sacco deciderà pensando solo a vincere»

Ripresa già ieri mattina la preparazione dei giocatori della Sigma Barcellona in vista di gara-1 della serie dei quarti di finale playoff contro Piacenza che si aprirà domani alle 20,45 al "PalAlberti" (diretta su Rai Sport 2). A ridosso della post-season, il general manager Sandro Santoro analizza l'esito e i temi della prima fase.

-  La sconfitta di Bologna, anche se non avrebbe comunque portato il terzo posto ma "solo" il quarto, frena un po' l'inerzia di questo finale di stagione e presenta ai playoff una squadra che deve ancora metabolizzare l'innesto di Curry. Cosa ne pensi?
La sconfitta di Bologna ci consegna un dato abbastanza evidente. Progressi importanti nelle nostre potenzialità offensive, confermandoci il secondo attacco del campionato, ed un passo indietro per ciò che riguarda la difesa, pur attestandoci come la quarta difesa durante tutta la regular season. Certo è che in difesa possiamo fare molto meglio e l’inizio dei playoff ce ne da un occasione ghiotta, non fosse altro perché si azzera tutto. Curry ci ha permesso di aumentare la nostra pericolosità offensiva ma è chiaro che il suo inserimento avverrà con il passare dei giorni.


20 gennaio 2012

Basket, tutto il fascino dei playground!

Rucker Park. The Cage. Harlem o Brooklyn.



Chi ama il basket, quello vero che va al di là di bilanci, ingaggi, accordi e contratti, prima o poi su un campetto di strada ci deve giocare. E' un po' il sogno di tutti i cestisti, giovani e (soprattutto) meno giovani, il sogno di chi è cresciuto negli anni in cui molti campioni del basket americano muovevano i primi passi proprio nei playground. Idoli locali e mostri sacri del canestro.

Nel 1997, durante il mio viaggio di nozze, il richiamo dei playground più famosi della "grande mela" fu fortissimo. Li si respira un'aria di basket che unisce la semplicità e la complessità di ci gioca e, molto spesso, tanti salvano le loro vite perché "Rucker Park" e "The Cage" indicano loro la strada.

Ebbene, per chiunque abbia intenzione di varcare l'oceano e calcare i campetti più famosi di New York o di Chicago o di Los Angeles, posso consigliare un paio di cose. La prima è leggersi il libro di Daniele Vecchi, una sorta di manuale per gli amanti del basket nella Grande Mela. La seconda è dare uno sguardo a questo sito (courtsoftheworld.com), dove sono elencati con tanto di mappa e foto i playground di tutto il mondo!

Incredibile, ci sono veramente tutti!