8 maggio 2012

Santoro: Barcellona, nei playoff serve continuità

di Max Passalacqua
La Gazzetta del Sud

Il General Manager giallorosso analizza la stagione che ha chiuso sabato la sua prima fase

«Curry al posto di Hicks non è una scelta irreversibile, Sacco deciderà pensando solo a vincere»

Ripresa già ieri mattina la preparazione dei giocatori della Sigma Barcellona in vista di gara-1 della serie dei quarti di finale playoff contro Piacenza che si aprirà domani alle 20,45 al "PalAlberti" (diretta su Rai Sport 2). A ridosso della post-season, il general manager Sandro Santoro analizza l'esito e i temi della prima fase.

-  La sconfitta di Bologna, anche se non avrebbe comunque portato il terzo posto ma "solo" il quarto, frena un po' l'inerzia di questo finale di stagione e presenta ai playoff una squadra che deve ancora metabolizzare l'innesto di Curry. Cosa ne pensi?
La sconfitta di Bologna ci consegna un dato abbastanza evidente. Progressi importanti nelle nostre potenzialità offensive, confermandoci il secondo attacco del campionato, ed un passo indietro per ciò che riguarda la difesa, pur attestandoci come la quarta difesa durante tutta la regular season. Certo è che in difesa possiamo fare molto meglio e l’inizio dei playoff ce ne da un occasione ghiotta, non fosse altro perché si azzera tutto. Curry ci ha permesso di aumentare la nostra pericolosità offensiva ma è chiaro che il suo inserimento avverrà con il passare dei giorni.


 
Piacenza è in forma, ma Barcellona l'ha battuta due volte su due in campionato e ha il vantaggio del fattore campo. Una serie da vincere a tutti i costi?
Una serie da vincere e basta ma non sarà facile per niente. Averla battuta due volte in campionato conta poco proprio perché nei playoff cambia tutto. Molto dipenderà dalla sensazione che consegneremo loro dal primo minuto in Gara-1. Nei playoff tecnica e tattica assumono un’importanza minore rispetto alla mentalità vincente con la quale si dovrà entrare in campo. Significherà superare i propri limiti, le difficoltà e, quindi, i nostri avversari. La prima vittoria che ti impone un playoff è battere un nemico terribile che si nasconde e per farlo bisogna fare i conti con i nostri difetti, i nostri limiti, le cose che non ci vengono bene e che non ci piacciono. Questa è la prima vittoria da perseguire a tutti costi e da qui deriverà l’aumento della qualità di tutto il resto.

Di cosa ha bisogno in questo momento, tecnicamente e psicologicamente, la squadra per ritrovare l'entusiasmo e l'efficacia e andare il più avanti possibile nei playoff? Rivedremo Hicks in campo o la scelta di Curry è irreversibile?
Ha bisogno di vincere e per farlo ha bisogno di chiudersi al suo interno per trovare il massimo delle energie nervose da cui, non a caso, deriveranno buona tecnica, tattica giusta e risultati. A parole sembra facile ma non lo è. Per farlo si ha bisogno di tutti, senza se e senza ma. È un pò come preparare l'esercito per una battaglia stando in un albergo a cinque stelle. Il transito dalla regular season ai playoff è come il passaggio dal fango dell'addestramento agli spari veri, se si è abituati al fango è già qualcosa, allontanando quella che io chiamo la “cultura degli alibi”, cioè il tentativo di attribuire il motivo di un fallimento a qualcosa che non dipende da noi. E invece dipenderà solo da noi: società, squadra e tifosi. Hicks e Curry sono due giocatori a disposizione del Coach e sarà lui a decidere come e quando impiegarli. Con Giancarlo parliamo spesso e mi sembra che nella testa non ci sia alcun concetto d’irreversibilità ma fare solo ciò che è utile e necessario per la squadra e per l’obiettivo da raggiungere.   

- Temibilissimo l'accoppiamento di semifinale con Brindisi, che non dovrebbe avere difficoltà a superare Ostuni. Ma in tanti, a Barcellona, speravano proprio di trovare i pugliesi per “saldare” un conto aperto dopo le due sconfitte di un punto nella stagione regolare. Avresti preferito un'altra avversaria?
L’accoppiamento con Brindisi è solo ipotetico e ce ne preoccuperemo dopo aver affrontato Piacenza. Questo è l’atteggiamento che avrà Brindisi nell’affrontare Ostuni, giocando una gara per volta ed azzerando tutto alla fine di ognuna di esse. Brindisi però rappresenterebbe un’occasione stimolante, a prescindere dai precedenti, perché è un’ottima squadra, temibile e che ha modificato radicalmente il proprio assetto per gli infortuni ed in vista dei playoff. Nella mia vita ho imparato che non è facile avere quello che si desidera ma desiderare quello che si ha o che si potrebbe avere.  

Fai un bilancio di questa prima parte della stagione partita con grandi ambizioni ma un pò arenatasi tra difficoltà e polemiche. Il quinto posto dello scorso anno fu una sorpresa o comunque il massimo per una “matricola”, ora ci si attendeva sicuramente qualcosa in più.
Un bilancio sicuramente al di sotto delle aspettative ma assolutamente migliorabile attraverso i playoff se riusciremo ad applicare tutti quegli aspetti di cui ho parlato prima. Dal punto di vista numerico abbiamo dimostrato di avere un grande potenziale che abbiamo espresso con discontinuità, complici le difficoltà e le polemiche. Più saremo continui e più aumenteranno le possibilità di essere più continui nel periodo più importante della stagione. Tutti ci attendevamo qualcosa di più ma se proprio dobbiamo fare dei paragoni, lo scorso anno siamo arrivati quinti senza il fattore campo. Forse quello che è mancato è molto di più riguardo a ciò che ci si aspettava. La regular season fa parte del passato, oggi conta il presente che si chiama playoff. 

Infine, non puoi sottrarti a un pronostico magari non “alla Bonina”, ma ragionato ... dove arriverà Barcellona nei playoff?
Se avremo la convinzione che tutto passerà attraverso il sacrificio e le difficoltà di un playoff, Barcellona ha le possibilità e le capacità di arrivare lontano. Molto dipenderà da come saremo uniti nell’affrontare ogni situazione con la convinzione, giorno dopo giorno, che il bello deve ancora venire e che nei playoff nulla è impossibile.

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