29 marzo 2014

Scopelliti si dimette, con la maglietta bagnata ma a testa alta



di Sandro Santoro

Ha dichiarato: “Io sono rispettoso delle sentenze e le sentenze vanno rispettate sopratutto quando si è uomini delle Istituzioni




Giuseppe Scopelliti
A volte tutto può sintetizzarsi in modo diretto e prorompente come in questa dichiarazione di Giuseppe Scopelliti: Le mafie le combatteremo a viso scoperto, e quando servirà indicheremo i nomi e cognomi di coloro che hanno messo in ginocchio questa terra e pensano di continuare a condizionarla. Siamo qui tutti insieme per assumere una decisione,  perché siamo convinti di ciò che abbiamo fatto in questi anni. Noi abbiamo a cuore le sorti della nostra terra. Non si illudano che ci hanno sconfitto coloro che si annidano nei palazzi del potere. È solo una partita che abbiamo perso.
Oggi, come in tutte le cose di questo mondo dove ognuno si costruisce la propria opinione rispetto a ciò che accade, è una giornata importante. Lo è perché la Calabria viene scossa dalla notizia della condanna a Giuseppe Scopelliti, una notizia che divide e dividerà le opinioni di tutti, una notizia che creerà fazioni di opinione all'interno delle quali ognuno porterà riflessioni derivanti da accadimenti, rumors ed atti processuali legati a fatti o congetture che possono essere frutto di opinioni personali, simpatie o antipatie verso l'uomo politico Scopelliti.
Sarà un alternarsi di commenti che non deve consentire a nessuno, anche a chi si è sentito colpito da ingiustizie rispetto a scelte che l'amministratore pubblico deve fare consapevole di dover penalizzare per forza qualcuno, di trascendere nello sciacallaggio più becero che non risolve i problemi della Calabria, anzi li aggrava. Oggi, al di là della appartenenza politica, è un giorno triste perché si apre una ferita ulteriore in un territorio che ama dare la colpa a qualcuno e a tutti i costi, proprio come se i mali di questa terra siano riconducibili ad una sola persona o, forse, da attribuire a tutti noi che spesso ci siamo accontentati di avere una Calabria priva di amor proprio e di autostima rispetto a quelle potenzialità che hanno sfiorato pochi punti percentuali rispetto agli obiettivi legittimi di una terra che potrebbe avere l'attenzione del mondo per le sue bellezze.
Giuseppe Scopelliti, da Sindaco e da Governatore, ha provato a dare la propria impronta rispetto ad un progetto di rilancio del territorio che ha trovato gli ostacoli classici di chi viene identificato come "nemico" anziché "avversario politico". Tutto questo lo ha fatto evidenziando pregi e difetti ma connessi ad una idea di modello politico che doveva prevedere sviluppo perché era proprio attraverso quest'ultimo che si potevano combattere i fenomeni deviati di questa terra e da cui sapeva sarebbero arrivati gli attacchi più frontali. Facendo bene o sbagliando, questa riflessione la lascio a chi riuscirà ad essere più obiettivo di me visto l'affetto personale che mi lega a Peppe, ha provato ad invertire una rotta le cui traiettorie e percorsi sono spesso intercettati da chi vuole una Calabria dimessa perché facilmente gestibile e controllabile.
Sandro Santoro
Credo che ci voglia rispetto anche nei giudizi, evitando i pareri sommari, ma partendo da un gesto che pochi fanno in politica: ACCETTARE LE SENTENZE SPERANDO CHE IL TEMPO POSSA CONSEGNARE A LUI E A TUTTI I CITTADINI CALABRESI LA VERITÀ' ASSOLUTA COME DIRITTO SACRO ED IMPRESCINDIBILE! Pronto a dimettersi e disponibile a difendersi senza ma e senza se, perché la Calabria ha bisogno di un governo legittimato e forte rispetto alle tante cose che ci sono da fare, semmai si troverà l'unità verso i temi importanti della Regione. Tutto questo ha un valore, tutto questo non può che essere apprezzato al di là delle miopi faziosità che rappresentano il grande limite della politica strumentale e per nulla costruttiva. Concedere il beneficio del dubbio che le responsabilità possono generare errori, soprattutto di valutazione delle persone, e che le cose peggiori arrivano anche quando sono fatte con le migliori intenzioni.
Giudicare sommariamente è facile e può indurre in errore, attendere l'intero corso della giustizia, prima di esprimere giudizi definitivi, sarebbe un elemento di crescita da cui la Calabria e i calabresi non possono prescindere. Tutto questo senza aggrapparsi ai colori politici, alle simpatie, alle antipatie o invidie ma solo ispirati da quel buon senso che vuole una Calabria migliore di quella che è ed a prescindere da chi la governi. Lasciamo che la Giustizia lavori ed arrivi fino in fondo nel rispetto delle Istituzioni e delle rispettive posizioni, di chiunque ne sia coinvolto e con quella grande capacità di credere nel rispetto della persona Giuseppe Scopelliti, al di fuori del suo ruolo ricoperto fino ad oggi.
Rinunciare al proprio diritto di presunzione d'innocenza rappresenta oggi il punto di partenza sul quale costruire la Calabria del futuro. Questo, proprio questo merita rispetto ed è per questo che IO SONO VICINO A GIUSEPPE SCOPELLITI, MIOAMICO PRIMA DI TUTTO.


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