2 aprile 2013

BISOGNA PROVARCI

Fonte TREZEROCINQUE
di Sandro Santoro

Sandro Santoro, direttore generale di Montegranaro, ci illustra nel dettaglio quali sono i cambiamenti verso i quali si sta indirizzando il basket italiano per tirarsi fuori dal difficile momento. Dalla ristrutturazione dei campionati alla massima serie femminile. Ma lo sforzo deve essere di tutti




Sandro Santoro e Mino Taveri
La crisi economica che attanaglia alcuni paesi europei tra cui l’Italia ha avuto forti ripercussioni anche sullo sport, in particolare su quelle discipline cosiddette minori. Gli imprenditori sono sempre meno disposti ad investire sia sottoforma di sponsorizzazioni sia di acquisizione di quote di società. Ciò ha determinato un impoverimento dei campionati
ed un ridotto appeal degli stessi per i media. Per provare a rilanciare l’immagine, la popolarità del basket, in queste settimane, la FIP sta lavorando ad una nuova riforma delle categorie. Un restyling nella denominazione, ma anche nella sostanza e nei costi. Nessuna rivoluzione è stata ratificata e tanto meno annunciata, ma dagli uffici capitolini trapelano alcune interessanti indiscrezioni.

Nessuna variazione per la serie A che vedrà sempre ai nastri di partenza 18 Clubs ma con l’impegno, da parte del Presidente Petrucci, a rivalutare la “Legge 91” e le garanzie da produrre ai nastri di partenza del prossimo campionato. Da settembre la Lega Due e la DNA lasceranno spazio a due nuovi livelli: Gold e Silver cui potrebbero parteciparono tra le 16 e 18 compagini tra le retrocesse da sopra, le neopromosse e molte delle 33 attuali (tenendo conto di retrocessioni e rinunce). 

Le sorprese maggiori sono più in giù. L’odierna DNB si vorrebbe portarla a 64 squadre (oggi 48), ovvero, 4 gironi da 16 come era sino a poche stagioni orsono. Ampliamento ipotizzato anche per la DNC e prevede 8 poule da 16 squadre (128 totali) a fronte dei gruppi monchi in corso (6 da 14, l’F da 13, l’H da 11). Nella pratica dovrebbero essere almeno 50 le franchigie disposte ad iscriversi ad un campionato superiore. Una quota significativa, un po’ difficile da trovare dato che ci sono molti rumors, segnali, di mancanza di liquidità per diverse associazioni attuali.

Un’ipotesi cui la FIP vorrebbe rispondere con la seconda parte della riforma che riguarda i costi per i giocatori. Al vaglio una riduzione dei parametri da poter attuare su queste basi: 9000 euro per Gold e Silver, 6000 per la DNB (oggi 8000), 3000 per la DNC (oggi 4000). Inoltre, la federazione vorrebbe aiutare le società delle due categorie inferiori facendosi carico di versare lei ai Club titolari del cartellino una parte variabile della somma. Questo minore esborso dovrebbe invogliare i proprietari dei Club a restare in questo sport oppure entrarvi.

Non sono escluse variazioni per i tornei regionali (dalla C2 in giù) e per quelli giovanili, ma queste ipotesi saranno approfondite prossimamente. Prioritario è il nodo Serie A femminile. Se c’è da gioire per l’alto numero di spettatori per le dirette audio video in streaming di una partita per ogni turno di Regular Season, desta scalpore che una tra Pozzuoli e Cus Cagliari o Orvieto con soli 8/10 punti all’attivo disputerà i play off scudetto (record minimo per le edizioni a girone unico), ma soprattutto per la brevità della stagione regolare ridotta, per la defezione dell’Atletico Romagna, a 18 giornate. Si spera di avere a settembre 14 compagini ma tutto potrebbe essere messo in discussione in estate dalla disponibilità finanziarie dei Clubs perché alcuni di loro potrebbero scomparire dal panorama cestistico.

Tanta carne al fuoco che necessità di riflessioni radicali che il Presidente Petrucci dovrà affrontare per migliorare l’immagine del nostro basket che, a differenza di quanto pensano in tanti, dovrà tornare alle origini per legarsi meglio ai territori attraverso la ristrutturazione e la valorizzazione dei Settori Giovanili, la difesa del patrimonio dei giocatori italiani creando ancora più incentivi per chi li fa giocare.

Tutto è possibile ma ci vorrà tempo, volontà e tanta pazienza.

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