di Fabio Paci
«L'ESPERIENZA DI CARLO È STATA DECISIVA PER IL TRAGUARDO NEL MOMENTO CRUCIALE LA SQUADRA HA SAPUTO COMPATTARSI»
Il gm traccia il bilancio della stagione elogiando squadra, società e tifosi
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| Sandro Santoro GM della Sutor | 
General manager Santoro, quale è il suo bilancio dell'avventura con la 
Sutor? 
«Carico di aspetti umani e professionali. Pur nelle difficoltà di una 
stagione piena di insidie, esperienza entusiasmante. Quando si vive con 
passione anche i problemi possono trasformarsi in gioie». 
Il binomio Santoro-Recalcati ha dato frutti importanti, quanto ha pesato
 l'esperienza del coach nella salvezza? 
«Dopo aver smesso di giocare, io
 e Carlo ci siamo inseguiti in due o tre occasioni per lavorare assieme.
 Qui ci siamo riusciti. 
L'esperienza di Recalcati è una componente delle
 sue molteplici qualità. Ancora più importante è la sua straordinaria 
capacità di adeguarsi alle situazioni: potrebbe allenare dalla Nazionale o l'Eurolega 
fino all'ultima squadra del pianeta trovando le soluzioni e tirando 
fuori il massimo dai giocatori. Alla base del suo modo di essere, 
passione ed entusiasmo per il lavoro. In estate gli ho fatto capire che 
avevo bisogno di lui e, in cuor mio, sento che con la sua scelta abbia 
voluto accontentarmi senza mai trascurare la professionalità che ha 
contraddistinto la sua luminosa carriera. Non potrò mai ringraziarlo 
abbastanza».![]()  | 
| Carlo Recalcati Coach Sutor | 
Lei ha ancora un altro anno di contratto: resterà a Montegranaro? 
«L'obiettivo di tutti, oggi, è salvare la Sutor. Sarei felice di 
proseguire l'esperienza con Recalcati. Prima si riesce a salvare la 
Sutor e prima si potrà parlare di programmi e progetti futuri. Vorrei 
che i desideri di Basso, Trapè, Cannella si realizzassero per quello 
della Sutor». 
Quale giocatore l'ha sorpresa di più? 
«L'intera squadra. Tutti insieme hanno dimostrato di valere molto di più
 del miglior fuoriclasse del campionato».  
Quando é scattata la molla che
 ha portato al grande girone di ritorno? 
«La sosta per le Final Eight ha manifestato un problema. Molti credono 
che compattarsi in questi momenti sia qualcosa di scontato, ma non lo è.
 I ragazzi ci hanno messo lavoro, buon senso e sacrifici». 
Il ritorno al PalaSavelli servirà a sensibilizzare le realtà economiche 
del Fermano? 
«Ciò che deve sensibilizzare queste realtà è l'amore per la
 Sutor. Il PalaSavelli può essere un mezzo
per arrivarci». 
Che ne pensa del tavolo istituzionale voluto dal sindaco Gismondi? 
«Ottima iniziativa che deve però tener conto delle tempistiche 
scottanti. Bisogna avere una soluzione entro la fine del mese e 
Gismondi, con la collaborazione di tutti i riferimenti istituzionali, 
ha posto le basi perché questo possa accadere, dando ancora più forza al
 consorzio Insieme per la Sutor e allo Special Club». 
Un messaggio ai 
tifosi? 
«La loro grandezza è tutta nel gesto d'amore relativo alla 
raccolta dei seimila euro per pagare una multa. Per carattere sono 
portato a chiedermi il senso di tutto, poi capisco che nelle piccole 
cose ne trovi il significato. Gesti d'amore autentici che porteremo 
dentro per sempre». 
In che modo agire per salvare il basket? 
«Tre priorità: rivisitazione della Legge 91; ristrutturazione e 
valorizzazione dei settori giovanili; incentivi per le società che 
producono giocatori italiani».
Santoro, oltre allo sport, cosa l'ha 
colpita di più delle Marche? 
«Regione bellissima, piena di opportunità e
 popolata da gente operosa. Esperienza unica, vissuta tra Montegranaro, 
Ancona e il Fermano ma che vorrei avere il piacere di conoscere meglio».


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