16 gennaio 2014

Sutor Basket. Parla Sandro Santoro: "Pagamenti, progetti, serietà ed errori. In sintesi: lottiamo"

Di Raffaele Vitali
Fonte: www.laprovinciadifermo.com

Il direttore generale fa il punto sulla situazione presente e futura: “La Sutor è quella di Brindisi che contro Pistoia e Cremona ha dovuto fare i conti con la stanchezza fisica e mentale di chi ha affrontato e sta affrontando un momento difficile. Questi ragazzi hanno qualcosa in più dell’essere solo seri, loro hanno fatto molto di più".

Sandro Santoro - GM Sutor
MONTEGRANARO - Sandro Santoro, direttore generale della Sutor, soddisfatto del confronto con la squadra?
“Quando si apre un confronto e questo genera incontri ripetuti che, in alcuni casi, sono finiti a tarda notte vuol dire che si vuole trovare una soluzione ai problemi. Tutto ciò accade perché si tiene ancora molto alla Sutor e si è fatto di tutto per individuare una strada da percorrere tutti assieme, ognuno per la propria parte. La soluzione trovata dà grande soddisfazione proprio perché frutto di grandi sacrifici provenienti da tutte le direzioni”.

Cosa prevede il vostro piano?
“Prevede alcuni step essenziali: affrontare l’emergenza attraverso due pagamenti che avverranno uno l’inizio della prossima settimana e l’altro i primi giorni di febbraio per completare le retribuzioni fino a dicembre. Nel frattempo la proprietà sta già lavorando a un piano strategico, concordato con il Consorzio, per affrontare le criticità attuali e pianificare un intervento risolutivo da agganciare al progetto di Giovanni Pollastrelli che resta la strada maestra verso la stabilizzazione del Club”.

Giocatori seri quelli in squadra, non crede?
“In ogni professione o lavoro esistono, o meno, qualità che dipendono dall’essere prima di tutto persone per bene. La differenza tra un professionista normale ed uno con qualità e sensibilità superiori è dato dalla capacità di porsi i problemi senza staccarli dal contesto e dal momento in cui si affrontano. Questi ragazzi hanno qualcosa in più dell’essere solo seri, loro hanno fatto molto di più.E Recalcati in questo è stato ancora una volta determinate”.

Gruppo compatto nella scelta? Non ci saranno screzi?
“Le dinamiche all’interno di uno spogliatoio sono complesse ma vale molto di più quello che ne esce fuori. Il fatto che continuino a lavorare credo risponda esaustivamente alla domanda”.

Cosa significa 'tamponare emergenza' e valutare futuro, è una questione di risorse?
“Significa guadagnare 20 giorni di tempo per avviare un progetto risolutivo che, in questo mondo, è sempre legato alle risorse. Però, il recupero delle risorse ha bisogno di chiarezza e di un sistema pallacanestro che ha bisogno di essere rivalutato ed attualizzato rispetto alle problematiche generali del nostro movimento perché i problemi della Sutor possono, o potrebbero, essere i problemi di tanti altri”.

Teme di perdere i suoi uomini o possiamo dire ai procuratori “girate al largo” da Montegranaro?
“Non ho questo timore e non dico ai procuratori “girate al largo”, non ve n’è alcun bisogno. I procuratori devono far parte delle decisioni attuali e delle scelte future perché c’è bisogno tutti. Confronto, anche duro e deciso, ma con il rispetto che non deve mai mancare legato al dire le cose come stanno”.

Quanto è faticoso per lei questo momento, anche da ex giocatore?
“Ancora non ho avuto il tempo di pensarci”.

Se la società paga, sono finiti gli alibi per la squadra da un punto di vista tecnico?
“Se hai certezza sul futuro affronti meglio il presente. Non è una questione di alibi ma di tranquillità che non è come premere l’interruttore ed accendere la luce. Se poi dobbiamo entrare nel tecnico, dico che i problemi che abbiamo devono contemplare il fatto che abbiamo perso un giocatore importante e che, al momento, non possiamo sostituirlo. Non significa che ci dobbiamo accontentare di quello che facciamo ma se ne deve tener conto”.

La Sutor è quella di Brindisi o quella vista con Pistoia e Cremona, ovvero da ultimi posti?
“La Sutor è quella di Brindisi che contro Pistoia e Cremona ha dovuto fare i conti con la stanchezza fisica e mentale di chi ha affrontato e sta affrontando un momento difficile. A Brindisi a reagito con orgoglio all’assenza forzata di Collins ma quella reazione aveva bisogno, in una situazione normale, di una risposta che il Club ha dato in parte ma che non poteva essere sufficiente. Attacchiamo meglio di quanto non facciamo in difesa ma una cosa è certa, lottiamo”.

Speranze per sponsor?
“La speranza è buona come prima colazione ma è una pessima cena e se vogliamo che speranza non significhi dire soltanto disperazione rimandata ci vuole ben altro. Si parla tanto di territorio ma accade che un derby di DNB si giochi in concomitanza con la partita della Sutor a poco più di 10 km di distanza, qualcosa vorrà dire. Noi dobbiamo assumerci delle colpe sulle quali la nostra situazione economica incide ma non deve costituire un alibi”.

Si riconosce quindi delle responsabilità?
“Michael Jordan, il più forte giocatore della storia della pallacanestro fino ad oggi, ha detto: “Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”.

Quindi?
“Se anche noi abbiamo fallito molte volte, questo non esclude che anche noi possiamo vincere. Michael Jordan, pur essendo stato l’unico giocatore che da solo poteva decidere l’esito di una partita, ha vinto tutto perché attorno a se aveva una squadra. Se attorno alla Sutor non si creerà questo presupposto avremmo perso tutti una grande opportunità e nessuno creda alla favola che tanto poi si rinasce perché ci sono tante realtà che hanno dovuto attendere decenni ed altrettante che, dopo tanti anni, ancora aspettano”.

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