3 novembre 2011

"QUELLA VOLTA CHE AVREI UCCISO KOBE"

- La Gazzetta dello Sport -

L'ANTICIPAZIONE IL LIBRO ESCE IL 15 NOVEMBRE QUANDO SARÀ PUBBLICATA ANCHE UNA BIOGRAFIA SU LEBRON (OCCHIO AL TITOLO) «Quella volta che avrei ucciso Kobe» Shaq svela i particolari del rapporto con Bryant. E su Riley a Miami: «Ci mandammo a quel paese» DA LEGGERE L'EX CENTRO NBA RACCONTA LA CARRIERA APPENA CONCLUSA MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK.

Per anni sono trapelati solo sussurri di spogliatoio (Kobe Bryant è un isolato, i compagni non lo sopportano) ; su altri temi, invece, se ne sapeva di più, se pur non si conoscessero certi dettagli (era storia nota la lotta intestina fra Kobe e Shaquille, sfociata con il «licenziamento» di Diesel dai Lakers). Vengono rivelate anche le ragioni sul perché fra Pat Riley e O'Neal, durante la permanenza a Miami, non corresse buon sangue. Sono gli «scoop» che potrete trovare nella sua autobiografia, «Shaq Uncut» (Shaq senza cen- sura), scritto con Jackie Mac-Mullan, nelle librerie statunitensi dal 15 novembre.
Kobe Ecco le anticipazioni più pepate. «Alla vigilia della stagione 2003/04, io e Kobe eravamo tesi. Io ero in scadenza di contratto, lui era accusato di stupro in Colorado: spesso ci bisticciavamo in pubblico. Così coach Phil Jackson, stufo della situazione, ci intimò di piantarla con le dichiarazioni ai media, minacciandoci di multarci. Accettammo e cosa successe? Il giorno dopo Kobe rilasciò una lunga intervista in cui mi incolpava di essere troppo grasso e di esagerare l'infortunio all'alluce (che poi ha messo fine alla mia carriera) per avere più tempo libero. Ero seduto di fronte alla tv e mi dissi: ma come'è possibile, avevamo appena firmato una tregua. Così lo avvertii: "Se ripeterai ancora ciò che hai detto nell'intervista, giuro che ti ammazzo"». Shaw Ancora: «Kobe mi rispose di esserci rimasto male perché non lo avevo supportato durante il processo per stupro: «Ma come, affermi di essere mio fratello maggiore e non 1 Kobe Bryant e Shaquille O'Neal, ai Lakers dal 1996 al 2004.2 II libro su LeBron 3 Quello di Shaq mi fai neppure una telefonata?», mi apostrofò. Fra l'altro, non era vero: lo avevo chiamato. A quel punto, però, intervenne Brian Shaw (compagno di squadra ed ex Messaggero Roma, ndr) che lo ammonì: «Kobe, Shaq ti chiama alle sue feste e non vai. Ti invita al suo matrimonio e non ti fai vedere. Noi compagni ti proponiamo di andare a cena nelle trasferte e preferisci stare per conto tuo. Per di più, non ci inviti al tuo matrimonio. E adesso che sei in mezzo a questo problema (l'accusa di stupro, ndr) pretendi il nostro aiuto». Riley Con Pat Riley a Miami, nel febbraio del 2008, le cose vanno così: «C'era molta tensione fra Pat e i giocatori. Ja-son Williams arriva dieci secondi in ritardo all'allenamento e Pat fa la migliore interpretazione di se stesso. Esce fuori dai gangheri: "Vattene fuori di qui", aggredì Williams. Allora intervenni. Gli dissi: "Siamo una squadra e bisogna evitare questo tipo di atteggiamento". Ma Pat la prese malissimo: "Se questo sistema non ti piace più, te ne puoi andare all'inferno pure tu", mi intimò. Ci mettemmo faccia a faccia e ci man- dammo a quel paese. Quel giorno, praticamente, firmai la mia fine a Miami». Infatti, nello stesso febbraio andrà a Phoenix. LeBron Coincidenza, il 15 novembre uscirà anche un libro su LeBron James, destinato a scatenare altre polemiche. Scritto da Scott Raab, ha un titolo probabilmente poco gradi- to al protagonista: «The Who-re of Akron», la puttana di Akron, la città dell'Ohio dove LeBron è nato e cresciuto. RIPRODUZIONE RISERVATA

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