13 novembre 2011

OBAMA, MAGIC E LA STORIA. IL BASKET SULLA PORTAEREI

di Massimo Oriani
La Gazzetta dello Sport


North Carolina e Michigan State hanno giocato sulla nave da cui a maggio fu buttato a mare il corpo di Osama Bin Laden

Uno spettacolo senza precedenti. Una partita di basket sul ponte di una portaerei. E non una qualunque, ma la Uss Cari Vinson, da dove lo scorso 2 maggio venne sepolto in mare il cadavere di Osama Bin Laden. Per di più nella ricorrenza a stelle e strisce più sentita dai corpi militari, il Veteran's Day, che rende onore a tutti quelli che hanno combattuto e difeso gli Stati Uniti. A sfidarsi, sotto gli occhi del comandante supremo Barack Obama, che, da buon appassionato di basket, non poteva mancare, North Carolina e Michigan State, due università leggendarie. La vittoria, mai in dubbio, è andata ai Tar Heels (67-55), numero uno del ranking prestagionale, ma la partita è stata in fondo solo la ciliegina sulla torta di un pomeriggio indimenticabile. Iniziato, per tutti, parecchie ore prima della palla a due. A bordo L'ordine perentorio era di salire a bordo entro le 12, 4 ore prima della palla a due.

Controlli di sicurezza per nulla eccessivi, un paio di passerelle e poi ci pensava l'elevatore che normalmente viene utilizzato per trasportare sul ponte gli 85 aerei che ospita la Cari Vinson, nave della classe Nimitz a doppio reattore nucleare, a depositare spettatori (oltre 8000, quasi tutti militari, si entrava solo su invito, non c'erano biglietti in vendita) e media ai piedi dell'incantevole arena creata ad arte in pochi giorni, tenendo poi le dita incrociate nella speranza che la depressione che inizialmente pareva destinata a rovinare la festa, restasse lontana dall'Isola di Coronado, che ospita la Naval Air Station North Island, com'è poi accaduto. Un'ora prima dell'inizio, tutti ai loro posti, aspettando l'entrata in campo delle squadre, ma, soprattutto del Presidente degli Stati Uniti, che si presentava sul parquet con un giubbotto di pelle, tenendo per mano la First Lady. Le parole di Obama andavano subito al cuore di chi lo ascoltava: «Come qualcuno di voi saprà, gli uomini e donne di questa nave hanno avuto un ruolo fondamentale nella cattura di Osama Bin Laden. E' qui che il leader di Al Quaeda ha lasciato la faccia della terra, c'è molta storia su questa portaerei». Jordan Poi, una stretta di mano ai due allenatori, Tom Izzo e Roy Williams, e ai capitani onorari, Magic Johnson e James Worthy. L'organizzazio- ne aveva invitato Michael Jordan, il più famoso Tar Heel di sempre, che dopo qualche tentennamento, ha risposto dicendo che avrebbe accettato solo dietro lauto compenso. Che tristezza... Sugli spalti, tanti altri ex giocatori, tra cui Vince Carter e Scott Williams (3 volte campione Nba con i Bulls). Non c'era invece Bob McAdoo, il cui nipote (alla lontana: è figlio di un secondo cugino dell'ex lungo di Milano) ha fatto il promettente debutto con North Carolina. Lo stop I giocatori, timorosi alla vigilia perché non più abituati a giocare all'aperto, sembravano invece subito a loro agio. Ne usciva una partita divertente, brevemente interrotta dopo qualche minuto per la quotidiana cerimonia dell'ammaina bandiera al calar della sera. Ma era difficile concentrarsi sul gioco, l'occhio tendeva sempre a cercare una visione «grandangolare». Le nubi che si coloravano di rosa al tramonto, facevano da contorno all'Isola (la torre di comando) e rendevano il rettangolo di gioco sottostante un quadro da incorniciare. Alla fine erano tutti incantati. «E stata la cosa più bella che abbia mai fatto in vita mia» diceva coach Williams. Difficile dargli torto. 
LA PARTITA Uno stop al gioco: c'è l'ammaina bandiera I numeri 1 di North Carolina hanno battuto Michigan State 67-55, buon esordio per il nipote di Bob McAdoo tra i Tar Heels.
NUMERO 8000 Spettatori a bordo Sulla portaerei, gli spettatori sono stati più di 8000 mila, quasi tutti militari. L'ingresso era solo su inviti, nessun biglietto in vendita. Per accedere al campo, è stato usato l'elevatore che trasporta gli aerei sul ponte.


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