13 novembre 2011

'NDRANGHETA AL PALO A RIZZICONI FA GOL L'ITALIA

di Francesco Ceniti
La Gazzetta dello Sport

L'iniziativa voluta da don Ciotti diventa realtà in Calabria

Oggi la Nazionale si allenerà sul campo confiscato a un clan Ci saranno 800 ragazzi, i genitori di una vittima e Gattuso

Quanto è stata lunga la notte di Rizziconi in un sabato da «sera dei miracoli»? Dipende. Forse interminabile per chi come Lorenzo, 9 anni, dallo scorso luglio aspetta la Nazionale. E poco importa se non ci sarà il suo idolo Del Piero. Di sicuro molto corta per tutti gli operai che si sono affannati nel tirare a lucido una struttura circondata dagli ulivi e sottratta alla 'ndrangheta che voleva farne una discarica. E invece, guarda un po', proprio dal letame è sbocciato un fiore che profuma di speranza. Certo, va coltivato, curato e mai abbandonato.

Perché la particolare partita contro la criminalità, che nel pomeriggio gli Azzurri giocheranno su un Campetto sperduto nelle viscere della Calabria e confiscato al capobastone locale, dura una vita e non certo 90 minuti. Ma per vincerla, qualcuno doveva pure iniziarla: lo faranno Buffon, Balotelli, Gattuso (ospite d'onore e simbolo di una regione che non si arrende), il ct. Prandelli e tutti gli altri. Accadrà oggi pomeriggio e da quel momento ci sarà un «prima» e un «dopo». Perché un evento così, lascia un ricordo indelebile. Paura e speranza Certo, non mancano le domande e i dubbi. Sarà la solita manifestazione carica di retorica e falsi sorrisi? Ma i giocatori hanno capito l'importanza di questo allenamento? E soprattutto, l'arrivo della Nazionale aiuterà davvero i calabresi onesti (e sono la stragrande maggioranza) oppure i clan passato «santo e festa» ritorneranno a imperare, imponendo anche alle nuove generazioni i valori mafiosi come unica risorsa per sopravvivere? A veder girare l'anziano padrino di Rizziconi (Teodoro «Toro» Crea) nella macchina blindata con autista per le viuzze strette e malandate del paese, quasi a marcare un territorio che considera di proprietà, verrebbe da rispondere «no». Ma saremmo in errore. Per rendersene conto, basta respirare e annusare l'aria. Qualcosa sta cambiando anche qui. Lentamente, ma sta cambiando. E lo sa anche la 'ndrangheta che paga a caro prezzo questa mutazione. Non è più invincibile: cadono come mosche i boss latitanti, da Francesco Pesce a Sebastiano Pelle. Ma non è il carcere la cosa che fa più paura alla criminalità. È il cambio di mentalità, quello che può portare alla ribellione finale nei confronti di una bestia chiamata 'ndrangheta. Ecco perché l'arrivo della Nazionale fa la storia. Ecco perché ci sarà un «prima» e un «dopo». Chi di cose mafiose se ne inten- de, come Nicola Gratteri procuratore aggiunto a Reggio Calabria e membro della Dda, afferma: «Aiuta, eccome se aiuta la presenza dell'Italia». Più o meno le stesse parole dette da don Luigi Ciotti a giugno, quando invitò la Federcalcio sul Campetto che l'associazione antimafia Libera aveva recuperato nel 2007, dopo 4 anni di nulla dall'inaugurazione. Il motivo? Nessuno osava mettere piede su un terreno preso alla 'ndrangheta. E tantomeno l'amministrazione locale aveva fatto qualcosa per proteggerlo da devastazioni e atri intimidatori. La festa dei ragazzi Per un giorno Rizziconi sarà off limits. Strade bloccate fini dall'uscita autostradale di Gioia Tauro. Nel Campetto dove nella normalità si allena la squadra di calcio di Lorenzo (130 ragazzi tra i 5 e i 18 anni gestiti da Renato Naso), si muoveranno i giocatori azzurri. Sulla tribuna di alluminio issata per l'occasione troveranno posto 800 ragazzi, i genitori del piccolo Domenico Gabriele (ucciso a Crotone da una pallottola vagante mentre giocava a calcetto) e poche autorità. Tutto intorno la zona sarà inaccessibile: da evitare gite nella speranza di vedere la Nazionale. Persino la gente di Rizziconi dovrà accontentarsi del maxischermo nella piazza del Comune, mentre una tv locale (VideoCalabria, ma non è la Rai a dover fare servizio pubblico?) trasmetterà la diretta in tutta la regione. Il bus con la squadra di Prandelli arriverà verso mezzogiorno, quando la lunga notte di Rizziconi, si spera, sarà finalmente terminata.

Nessun commento: