19 novembre 2011

MENEGHIN: IL MIO BASKET

di Piero Guerrini
Fonte: Tuttosport

Meneghin: il mio basket, «D'accordo con il Coni Riduciamo la Serie A, giusta la linea-Petrucci sugli stranieri e con 16 club »

DINO Meneghin è a Parigi. Il presidente del basket, ieri, al cospetto del presidente francese Sarkozy per illustrare il piano della candidatura mul- tinazionale (Francia, Italia, Croazia e Germania) ad ospitare l'Euro 2015. Ci si ingegna per superare la crisi e offrire uno spettacolo di alto livello. «La fase finale sarà in Francia, Sarkozy è entusiasta. L'idea è ospitare il nostro girone eliminatorio a Milano, in concomitanza con l'Expo 2015. Vogliamo riportare l'Italia da noi per partite vere. Laguardia ha incontrato a Parma la Consulta dei presidenti dei Comitati regionali. E il tema scottante sul tavolo è quello dei comitati provinciali. I tagli, insomma. A Meneghin e al braccio destro La-guardia spetta pure il compito di trattare con le leghe. E di risponderci sui temi sollevati da Serie A e LegAdue, i club, l'assogiocatori nelle precedenti puntate dell'inchiesta.
 Lo chiedono i tifosi». Più difficile, certo, è il compito di battere la crisi in Italia, laddove il vicepresidente vicario Gaetano

STRANIERI II primo punto, è noto, è quello degli stranieri. Bisogna scrivere la nuova convenzione sull'eleggibilità per i prossimi anni. Laguardia spiega: «Avevamo già una discussione intavolata e una bozza di accordo con le società e la Giba di Cassi: 5 stranieri liberi più 5 italiani in A. Primo problema: i club che giocano le coppe europee e vogliono essere competitivi chiedono più stranieri e non solo Usa. Secondo: il Coni è contrario e Petrucci lo ha ribadito, respingerà ogni richiesta di aumento per i visti. Io credo che serva un progetto di riforma vera. A quel punto si potrebbe riaprire una discussione proficua pure con il Coni». Meneghin sgombra il campo da dubbi: «Seguiremo le idee di Petrucci, ma voglio rispettare come sempre le esigenze dei club, che spendono. Di si- curo faremo cadere la distinzione tra extra ed europei, visti i passaporti facili. Stranieri senza vincoli di provenienza, ma nessun aumento».

RETROCESSIONI La Lega di Serie A, per voce del presidente Valentino Renzi, è tornata a chiedere una sospensione delle retrocessioni, una sorta di "stato di crisi". Comincia Laguardia: «Non è parte della nostra cultura sportiva abolire le retrocessioni. Ed è impraticabile farlo con 18 squadre. Troppe. Nel progetto di riforma dei campionati dovremo ridurre le squadre. A partire dal vertice. Ovvio, non a stagione in corso. Eppoi abbiamo due campionati professionisti, altri due che lo sono di fatto - intendo la Dna e la Dnb - e se non bastasse un 30% di club di C fa un'attività praticamente da professionisti. Che costa troppo. Un'idea potrebbe essere la C interregionale, così per ri- durre le spese». E il presidente Meneghin conferma e aggiunge: «Voglio sentire tutte le realtà, non imporre nulla, né in alto né in basso. Perché imponendo non si crea unità di intenti. Di sicuro vogliamo una finestra e o due per fare attività con la Nazionale anche durante la stagione, non solo d'estate. Vogliamo mostrare l'Italia al nostro pubblico. E vogliamo lavorare sui giovani, investiremo ancor di più sull'attività..]! preparatore Cuzzolin e l'allenatore Ca-pobianco stanno già lavorando. Insomma, entro un anno o 2 la Serie A deve tornare a 16».

IL NODO DNA C'è un altro problema: la riforma del terzo campionato atta far giocare, i giovani non funziona. Il campo è occupati dai veterani, dalle vecchie volpi. E peraltro il limite Under è di 23 anni, sogna troppo alta. Meneghin stoppa il discorso. "La riforma è appena cominciata. D prossimo anno ci sarà un giovane in più, da 5 a 6. E ridurremo l'età di riferimento degli Under, poco alla volta». Laguardia chiosa: «Vogliamo programmare incentivi maggiori per chi schiera i giovani».

LEGADUE A intervalli costanti, si parla pure di cancellare la LegAdue, o riportarla al dilettantismo. Lo chiede pure quasi la metà dei club partecipanti. «Il destino della LegAdue non è segnato dice Laguardia - Ma questo campionato deve darsi un volto definito. Può diventare la Serie dei giovani italiani e stranieri da far maturare per le grandi». E Meneghin definisce l'idea: «Sono d'accordo con Bonamico, serve un campionato magari dilettantistico, con due stranieri anche qui senza limiti di nazionalità. Così gli italiani avranno più spazio. Serve una serie di pas- saggio per i nostri ragazzi».

NAS E LEGGE 91 I club professionisti si lamentano delle tasse. Il fatto è che la Legge "91 non potrà essere cambiata a breve. Il Paese e il Governo hanno altre priorità. Laguardia chiarisce: «C'è uno studio in atto e noi abbiamo consegnato le nostre considerazioni. Ma bisogna avere pazienza. Sulla questione dei costi, però, vorrei dire che non è obbligatorio avere in organico 12 contratti veri da prò, per i club. E non ci si può accorgere della crisi dopo tre mesi. So che non piacciono i premi di produzione per nuovi atleti svincolati (i cosiddetti Nas) da pagare anche per gli stranieri che non sono prodotti da noi. Ebbene, io rispondo che siccome per un italiano bisogna pagare i 10.000-11.000 euro se lo straniero fosse gratis i nostri atleti partirebbero ancor più svantaggiati".

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